Un trekking ad anello di 102 km, divisi in 5 giorni, lungo le colline dell’appennino modenese ricche di castelli, paesini arrocati, buon cibo, buon vino e paesaggi mozzafiato.
GIORNO 1, LA PARTENZA
La partenza è a Vignola, un paese famoso per le ciliegie, il vino e la torta Barozzi (torta al cioccolato, uno dei miei dolci preferiti), dedicata a Jacopo Barozzi di Vignola, uno di più importanti architetti della storia. Su wikipedia ne parlano molto meglio🤣.
Arrivati in centro a Vignola rimaniamo incantati dalla piazza dei Contrari con dietro la Rocca, uno dei castelli più belli di tutta la regione.
Ci dirigiamo verso il bar Acquerello dove ritiriamo la nostra “credenziale”, un libretto dedicato ai timbri che otterremo durante il percorso. Ritirato il nostro documento di viaggio e preso un caffè partiamo!!!
Abbandonata la piazza è il centro del paese ci immettiamo nella ciclovia del Panaro (fiume), ciclabile sterrata che parte da Modena e arriva a Marano ,che corre tutta lungo il fiume. Molto carina e rilassante.
I primi 8km passano molto in fretta, grazie alla quiete del bosco, infatti dopo 1ora e mezza arrivo a Spilamberto, altro bel paese con la sua rocca.
Questa cittadina è famosa per aver dato natale a l’oro nero, ovvero l’aceto tradizionale di Modena dove le prime testimonianze storiche ne parlano intorno al 1045.
Girando per Spilamberto ci sentiamo sempre osservati, quindi zitti zitti ci avviamo verso un altra ciclabile. Ci sono strane creature a Spilamberto🤣👽👽
Da qua il percorso cambia, scordiamoci gli alberi e i fiumi, ora camminiamo sempre su una ciclabile, ma con difianco una strada molto trafficata da un lato mentre dall’altro ci sono campi incolti. Questo paesaggio (se così si può chiamare così) ci accompagnerà per ben 11km, fino all’arrivo a Castelvetro.
Appena entriamo nella capitale del Lambrusco Grasparossa iniziamo a percepire l’aria di collina, molto bassa, ma pur sempre collina
Dopo aver mangiato un bel panino con mortadella si riprende la strada, sempre su asfalto ma questa volta in salita, finalmente le vere colline.
Questi ultimi chilometri passano che è una meraviglia, infatti in un batter d’occhio si arriva a Levizzano, simpatico paesino con fortificazione medievale.
Qua si concluderebbe la tappa, ma visto la mia grande fortuna tutti i B&B sono al completo, così faccio 2km a ritroso fino all’agriturismo Podere Diamante. Un bellissimo casolare tutto giallo immerso nel verde delle colline; ovviamente anche qua le camere erano al completo, però mi hanno dato la possibilità di campeggiare con la mia tenda nel loro prato e mi hanno messo a disposizione anche un bagno di servizio, senza doccia ma con il wc.
Dopo aver montato la tenda e dato una ripulita mi avvio verso cena, con mio stupore scopro che hanno il menù del pellegrino, un primo e un secondo accompagnati con una bella bottiglia di acqua ghiacciata.
Una cena deliziosa, il risotto cremoso, cotto al punto giusto e con lo speck croccante, una vera goduria; mentre la carne era succulenta e al sangue, per non parlare delle patate, croccanti salatine e con un retrogusto di aglio pazzesco. Non potevo chiedere dimeglio come conclusione di questa giornata. Ora a nanna che domani ci aspetta la tappa più dura, così dicono…