Da Rifugio Gortani a Passo di Pramollo
Suona la sveglia alle 6.30, ci sono tutte le prospettive per una partenza decente, ma no signore, anche questa mattina le tende erano fradice; quindi si aspetta.
Nel frattempo facciamo colazione e ascoltiamo tutti i suggerimenti per la tappa, a causa di una grande frana il Sentiero è sparito, e ci hanno fatto vedere un percorso alternativo, lunghissimo ma con molto meno dislivello.
Nel frattempo le tende si sono asciugate, (sono le 9.30) abbiamo fatto i bagagli e siamo partiti, con un grande dubbio, seguire le indicazioni date dai gestori o percorrere il vero sentiero?
Decidiamo di vedere com’è messa questa frana, così seguiamo le indicazioni del Cai per il Sentiero Italia.
Passata un ora di cammino arriviamo in una strada forestale, sterrata appena ripulita da una grandissima frana, che sia questa? Continuiamo il percorso e arriviamo in una caserma, adebita a Rifugio, delle guardie boschive, qua finisce la strada è inizia il sentiero nel bosco, si la frana era stata sistemata, alla fine abbiamo fatto bene a seguire il percorso originale.<
Arrivati a fondo valle decidiamo di pranzare a fianco di un ruscello, la quiete prima della tempesta, non è piovuto ma da lì in poi sarebbe stata tutta salita, e che salita 900m di dislivello positivo in meno di 2 km, con tratti del 40% di pendenza. Una vera tortura, ripagata però dalla vista eccezionale dalla cima, le Alpi Carniche, si intravedevano i prossimi giorni di cammino.
Con qualche piccola indecisione data dalla scarsa segnaletica, dall’assenza di rete e dalla stanchezza arriviamo alla fine dell’ultima salita, da lì in poi tutta strada sterrata fino al Passo di Pramollo.
Una passeggiata di 4km in mezzi a mucche, nebbia e pioggia, una vera goduria!! Ridendo e scherzando arriviamo alla fine della tappa, guardiamo l’ora e notiamo che sono le 20, siamo in cammino da 10 ore, i sentieri non segnati e malmessi ci hanno fatto perdere tantissimo tempo.
Ma l’importante è aver postato a termine la tappa, 25km con 1800m di dislivello positvo.
Ora la missione è trovare un posto per dormire, decidiamo di non montare la tenda, perché piove e perché i prati sono bagnatissimi. Troviamo riparo in una chiesetta di campagna, proprio al confine tra Italia e Austria, lusso più totale, mangiamo qualcosa e via subito nel sacco a pelo.