Da Casera Pramosio Alta a Rifugio Marinelli. La luce entra dalle piccole finestrelle, sono le 6, bisogna alzarsi, anche se la tappa di oggi non è delle più lunghe ma si scende tanto e si sale altrettanto, quindi sveglia! La luce era solo un piccolo buco in celo, del resto tutti nuvoloni neri, non dovrebbe piovere alla mattina ma per sicurezza impachettiamo i nostri zaini con l’apposito sacchetto impermeabile. Dopo una ricca colazione, ceci e un panino allo speck siamo pronti per iniziare a camminare, ovviamente in salita, non tanta, siamo a 1950m e dobbiamo arrivare a 2100m. Non facciamo in tempo a fare 100 metri che siamo circondati dalla nebbia, non si vede niente, si ha una visuale di pochi metri e per questo che sbagliamo Sentiero, non abbiamo visto una deviazione, e iniziamo a scendere dalla parte opposta, c’è ne accorgiamo quasi subito data l’assenza dei caratteristici segni rosso-bianco; ritorniamo sui nostri passi e prendiamo la direzione giusta, un bel sentiero ci porta a un’altra Casera, anch’essa trasformata in bivacco, molto più grande e con i materassi nei letti. A noi piace la vita spartana e continuiamo la nostra discesa verso una salita, ma prima di essa passiamo difianco a una enorme struttura militare italiana, una posto di controllo del 8°regimento Alpini durante la prima guerra mondiale. Siamo lungo il confine, e anche lungo la salita, notiamo tantissime trincee e cavi di filo spinato ammassati ai lati del sentiero. Con un moderato sali e scendi arriviamo a una forcella, dalla quale parte una ripidissima discesa verso il passo Monte Croce, scendiamo per oltre 700m di dislivello in poco più di 2 chilometri, una vera e propria ammazza ginocchia. Con tutte le rotule ancora attaccate arriviamo al passo, è un valico tra Italia e Austria, asfaltato con un grande via e vai di ciclisti, e con ben tre bar e un ristorante, non ce lo facciamondire due volte e entriamo nell’osteria del Valico. Oggi ci trattiamo bene, dopo quasi 10 giorni di soli panini e scatolette, un bel tris di primi della casa, (purtroppo niente di tipico) e un bel tiramisù. Non possiamo restare per molto, perché un’altra salita ci aspetta, l’ultima della giornata, così usciamone andiamo nel bar difianco a prendere, provate a indovinare, due panini!! E a chiedere informazioni sul rifugio. Come sapevamo ci dicono che è chiuso, (il rifugio più importante del Friuli apre solo le domeniche di giugno, poi tutti i giorni fino a settembre) però ci danno una bella informazione, c’è un bivacco invernale. Una struttura del rifugio riservata a chi ha necessità di dormire, aperto solo nei periodi di chiusura del locale. Bello, proprio quello che ci serviva. Ripartiamo, sono le 16 è tardissimo, ci aspettano 6km di salita, con un dislivello positvo di 900m; questa volta si sale davvero, il rifugio è oltre i 2100m. Con un sentiero bello largo arriviamo a metà della salita, dove è presente una piccola discesina, (così è descritta sulla mappa). Breve si, ma ripidissima, una vera e propria ferrata, non segnalata da nessuna parte e abbastanza pericolosa, dato la verticalità, la mancanza di ancoraggi e la pioggia, (si è iniziato a piovere a intervalli di 20 minuti.) Superiamo questa difficoltà e riprendiamo il percorso, nel giro di un oretta arriviamo al nostro fine tappa giornaliero, il Rifugio Marinelli, per prima cosa cerchiamo il famoso bivacco invernale, ma non lo troviamo, tutte le porte sono chiuse a chiave, tranne una, dove dentro ci sono i generatori e delle attrezzature da cucina, troppo piccolo per poterci dormire sdraiati. Rimane una sola soluzione, dormire sopra i tavoli del locale, quelli coperti dalla tettoia, spazio per le tende non c’era. Facciamo un altro giro e notiamo due sdrai da mare, molto più comodi che le panche di legno, li portiamo sotto la tettoia e li puliamo. Poi ci viene in mente una cosa, ma se questi sdrai li portassimo nella stanza dei generatori?? Proviamo e vediamo che ci stanno, ottimo abbiamo un tetto e dormiamo al chiuso. Portiamo dentro anche tutte le nostre cose apriamo i sacchi a pelo e ci mettiamo a dormire. Scomodissimo ma almeno al chiuso
TAPPA 18
thefoodshiker Scritto il
Pubblicato da thefoodshiker
Benvenuti nel mio mondo!! Un blog dedicato al trekking e al cibo. 2 mondi molto lontani, ma estremamente affascinanti se li si combina insieme! Aiutami in questo viaggio Mostra altri articoli