Da Malga Dignas a Rifugio Rinfreddo.
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora buondì, non solo la tenda umidissima, l’assenza di cibo, (facilmente baipassabile con una razione di emergenza, una bella busta di cous-cous), ma una salita ripida che ci fa svegliare del tutto, 600m di dislivello positivo in meno di 2 km, un vero spagga gambe. La cosa bella è che si iniziano a vedere le prime vere Dolomiti, i monti arancioni, colore dato dalla presenza della dolomia. Per precisione le Dolomiti di Sesto, la nostra tappa intermedia di domani. La fine della sofferenza arriva al passo Palombino a 2300m, dove inizia la prima discesa, siamo senza pranzo, inizia a piovere e nell’aria c’è solo l’odore di mucca, di cacca di mucca per l’esattezza; ad un certo punto una visione, una malga/agriturismo, aperto nel bel mezzo del nulla. Ci buttiamo dentro, continua sempre a piovigginare, e prendiamo un bel piatto di pasta bello caldo e fumante, approfittiamo del posto per prendere anche del cibo per la sera, visto che il Rifugio dove arriviamo è ancora chiuso. Ovviamente panini. Con il pancino pieno ritorniamo in cammino, una mulattiera ci permette di macinare tanti chilometri in sali e scendi nel mezzo dei boschi, dove il dislivello era dato principalmente dal superamento di alberi caduti, passando da stalle di mucche e malghe; proprio da una di queste inizia l’ultima salita, diluvia ma vogliamo terminare la tappa, una salita, solo una, ma mamma mia, eterminabile, quasi 6km per arrivare a 2400m. Si sono già fatte le 19.30, manca più o meno un oretta al rifugio. Evitiamo di salire su un monticello, il Quaternà, e prendiamo la strada sterrata sulla sinistra, grazie a vari tornanti ci abbassiamo tantissimo di altitudine e arriviamo al nostro fine tappa. Almeno abbiamo l’acqua, una fontana con getti ghiacciati ci darà la possibilità di riempire le borracce domani mattina. Montiamo le tende, mangiamo i panini, e ci buttiamo a dormire, tappa lunga con tanto dislivello.









