TAPPA 50

Da Rifugio Curò a Rifugio Coca

Tappa breve ma intensa, risveglio abbastanza piacevole, zero acqua nell tenda e poca fame. Faccio lo zaino in poco tempo, stuzzica qualcosa per colazione e via verso la prossima meta.
Ogni giorno non mi prefisso mai il mio arrivo, non deve essere una gara, quando sono stanco mi fermo, se ho energie continuo.
Giro intorno al rifugio Curò e prendo un sentierino in discesa, più si scende più si risale, infatti dopo pochi metri mi si stampa davanti agli occhi la salita più ripida di tutto il viaggio, non tanto per il dislivello ma per l’assenza di curve lungo il pendio.
Che ci vuoi fare, testa bassa e si inizia a camminare, un passo dopo l’altro e si arriva in cima, il tempo passato in salita è tanto, non so quanto ma più di un ora di sicuro.
Arrivato sulla cengia prendo a destra e inizio la discesa, tramite corde fisse, per il rifugio Coca, posto ai piedi dell’omonimo monte, che con i suoi 3052m è la vetta più alta di tutte le Orobie; la discesa è scorrevole e arrivo presto alla struttura del CAI. È presto, sono solo le 15 quindi decido di proseguire, arrivo fino a un laghetto e alzando gli occhi al cielo noto la presenza di nuvoloni neri, visto che devo percorrere tratti di arrampicata (facile) decido di scendere di nuvo al rifugio, chiedere le condizioni meteo e valutare la situazione.
Intanto, che con il gestore guardavo le previsioni, inizia a piovere forte, lui mi dice che fino alle 21 sarà così e mi convince a non andare, troppo pericoloso.
Iniziamo a parlare del mio viaggio e con super gioia decide di offrirmi la cena, ma non il posto letto, una spesa che mi posso permettere dai.
Approfitto di un letto vero, con materasso e cuscino per riposare un po; sì fanno le 19 e, c’è gli altri, mi avvio nella zona cena, al tavolo mi ritrovo con tre ragazzi di Crema e una coppia di Bergamo, tutti estremamente curiosi del mio viaggio che diventa l’argomento della serata.
Dopo il terzo bicchierino di grappa si spengono le luci, è ora di andare a letto, domani sveglia presto, voglio andare avanti il più possibile.

Tappa 51
Dal Rifugio Coca a Bivacco Frattini


Sveglia presto, sono le 6.30, ovviamente sono il primo della stanza che esce, provo a fare il meno rumore possibile, entro nella zona mangiare e mi trovo il gestore che stava facendo colazione, con il dubbio che fosse presto torno indietro, ma appena aperta l’ora mi sento chiamare per la colazione. Mi siedo al tavolo, anche qua sono il primo è mi sfondo di fette biscottate e nutella, il tutto con un ottimo succo di lamponi.
Saluto il gestore prendo lo zaino e via verso il rifugio Brunone, prima meta della giornata, ripercorro la stradina fino al lago e lì inizio a salire, una salita difficile dove si alternano tratti di sentiero con tratti di roccia dove bisogna tirarsi su con le braccia ( primo, massimo secondo grado di arrampicata, tutte cose fattibili), molto molto divertenti.
L’ultimo tratto di rocciette porta alla cima del Monte Simal 2712m, il mio punto più alto di tutte le Orobie, da lì con una serie di sali e scendi si arriva al rifugio Brunone. Mi sono meritato una bella fetta di torta, e con gli zuccheri in corpo riprendo il percorso, un primo tratto in discesa mi porta a guadare un torrente dopo il quale inizia la salita, sono sceso davvero tanto il rifugio era a 2400m e io sono arrivato a 1800.
Per fortuna la salita non è così devastante, forse per il fatto che sono circondato da tutte le parti da stambecchi e la vista cade sempre su di loro; ad un tratto vedo una struttura rossa, è un bivacco, guardo la mappa e noto che mancano ancora 8km al rifugio dopo, così decido di fermarmi lì.
Oggi ho percorso “solo” 17km, diciamo.o che va bene così.
Apparecchio il bivacco per la notte e mi rilasso guardando gli stambecchi girare intorno al casotto rosso.
La buona notizia è che domani mattina non devo smontare la tenda e posso partire un po prima!

Pubblicato da thefoodshiker

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