TAPPA 48

Da Capo di Ponte a Passo di Vivione.

È presto, sono le 7, smonto il tutto, saluto i proprietari del Pitoti Park e mi avvio verso l’alimentare per comprare provviste, visto che per almeno 4/5 non passerò per paesi. Uscito dal negozio inizio a camminare, prima tappa il Rifugio Iseo, a soli 8km dalla partenza. Il Sentiero è segnato bene e anche bello largo, l’unica pecca la chiusura del rifugio per acquisti in paese, una cosaninacettabile in una struttura Cai. Per fortuna avevo tutto per il pranzo, ma un piccolo rabbocco d’acqua non mi avrebbe fatto schifo. Presi lo zainone e continuai a camminare, il Sentiero cambiò radicalmente, in negativo, erba alta finonal petto, segni vecchi e cancellati, cartelli inesistenti. Ma vabbè è il bello del viaggio. Tra un rovo e l’altro arrivo al passo di Campelli, dove inizia una strada sterrata e la provincia di Bergamo, ho già finito Brescia, che bello!!! Incontro un gruppo di signori del Cai di Milano e percorriamo insieme un breve tratto fino alla prima deviazione, io prendono destra, e loro vanno a sinistra; ora mi aspetta l’ultima salita della giornata, salire fino a 2100m e scendere giù fino al passo. Con un bel po di tornanti arrivo nella parte più alta del Sentiero di oggi, la vista non è delle migliori ma fa lo stesso, sono le 17, ho ancora un oretta per arrivare al passo così mi butto in discesa fino ai 1500m. Arrivo su una strada asfaltata, dove noi trova un rifugio da una parte e un laghetto dall’altra, dalla parte dell’acqua ci sono due motociclisti con le tende, scambio due chiacchere con loro e monto anche io la tenda. La notte mi sa sarà umidissima, ma almeno sono in compagnia.

Tappa 49

Da Passo di Vivione al rifugio Curò

Come avevo immaginato la notte è stata umidissima, alla mattina avevo goccie d’acqua su tutta la tenda, sia fuori che dentro. Porto tutto subito fuori dalla tenda per farlo asciugare leggermente, appena messo un piede al di fuori della mia casetta, i due motociclisti mi invitano a fare colazione con loro, davvero troppo gentili, mangiamo tantissimo e con la pancia piena finisco di preparare lo zaino. Oggi sarà una giornata lunga, mi aspettano almeno 10 ore di cammino, quindi è meglio muoverci e iniziare a camminare. Oggi i sentieri sono belli, puliti e ben segnati, un vero piacere camminarci, e in un lampo arrivo al primo passo, è con altrettanto tempo arrivo a dei bei laghetti, dove incontro un gruppo di ragazzi inglesi, mi metto in coda con loro e insieme iniziamo un percorso attrezzato con corde fisse e qualche scaletta, tutto molto divertente. Questo tratto della tappa dura fino al Rifugio Tagliaferri, dove mi fermo per mangiare qualcosina; dopo aver salutato i ragazzi inglesi riprendono cammino, verso il rifugio Curò, ma per arrivarci bisogna salire e scendere diverse volte, purtroppo la nebbia è davvero fitta e non fa scorgere nessun panorama, peccato perché le Orobie da come me ne hanno parlato sono bellissime, ma la speranza è l’ultima a morire. Nel giro di 2 ore arrivo sul passo Gleno a 2700, ora bisogna solo scendere, facile a dirsi, perché il Sentiero è completamente sparito, l’acqua dei giorni scorsi ha fatto delle voragini e dei smottamenti che hanno portato a valle il Sentiero, con un po di fantasia mi disegno una traccia e inizio la discesa, per fortuna dura poche decine di metri e arrivo su erba dove trovo segni Cai e continuo deciso la discesa. Tutto scorre bene e arrivo alla fine della tappa, il rifugio è bello grande, approfitto per prendere qualcosa da bere e per chiedere dove posso montare la tenda, il gestore mi indica uno spiazzo appena fuori dalla struttura, monto tutto e crollo subito in tenda. Oggi prima tappa ufficiale delle Orobie.

Pubblicato da thefoodshiker

Benvenuti nel mio mondo!! Un blog dedicato al trekking e al cibo. 2 mondi molto lontani, ma estremamente affascinanti se li si combina insieme! Aiutami in questo viaggio