TAPPA 44

Da Malga Cercen Alta a Pejo

Svegliarsi con il muggito di 50 mucche non è la cosa più rilassante di tutte però funziona, dopo un po diventa insopportabile così si esce dal sacco a pelo e si prepara lo zaino, mi è rimasta solo una carota, faccio colazione con quella e parto. Oggi la tappa è breve con una salitina subito usciti dalla malga e poi tutto discesa. In poco meno di un ora arrivo nel punto più alto della giornata e mi si apre davanti agli occhi una della viste più belle e maestose da quando sono partito, a sinistra c’erano il gruppo della Presanella e quello dell’Adamello poi spostandosi a destra iniziavano a farsi vedere i 3000 del gruppo del Ortles-Cevedale, in particolare Corno dei Tre Signori 3359, Monte Mantello 3513, Monte Giumella 3595, Monte Vioz 3645, e sua maestà il Cevedale 3767 (terza montagna più alta del gruppo, dopo il Gran Zebrù e l’Ortles). Tutti ancora leggermente imbiancati e bellissimi!!! Con una vista del genere con si andrebbe mai via, ma lo stomaco brontola così scendiamo in paese, a Pejo. Il Sentiero è bello largo e pulito, un piacere percorrerlo, per fortuna non lo abbandono fino alle prime case dell’abitato. 15km che volano, in meno di 4 ore arrivo in città, sono le 15, gli alimentari sono ancora chiusi così mi faccio un pisolino in un bel parco giochi, tra lo scivolo e una panchina. Appena scocca l’ora X vado a svuotare l’alimentari, devo fare provviste per i prossimi giorni e credo che Ponte di Legno sia molto più costoso di qua. Questo è l’ultimo centro abitato del Trentino, dopo si cambia regione, ma prima di farlo devo fare un’altra piccola cosa, ovviamente domani. Per questa notte non devo diventar matto alla ricerca di un posto per la tenda perché ho ospitalità, non da una persona qualsiasi ma da una famiglia castelfranchese, della mia città!!! Sono super contento, un letto, una doccia, un pasto caldo il tutto in una casa di emiliani, uno spettacolo puro. Arrivo a casa di Valeria e suo marito, mi accolgono come un figlio, mi danno una camera intera tutta per me, mi sistemo e mi butto sotto la doccia, era da un po di giorni che non sentivo l’acqua scorrere sulla testa volutamente, una bella sensazione. Dopo essermi docciato si mangia, un bel piattone di pasta e bruschette al pomodoro e si che la pancia si riempe. Però il letto chiama perché domani sveglia presto per…

Giorno di Riposo

Oggi mi prendo un meritato giorno di relax, relax per modo di dire, esco leggermente dal sentiero Italia per poi ritornare a Pejo. La pazzia che voglio fare e che sto compiendo, perché sono già in macchina con Valeria che mi riporta a Pejo, è salire sul monte Vioz, che con i suoi 3645m è la seconda cima escursionistica più alta d’Italia. Cioè che si arriva in cima tramite un sentiero, non con arrampicate o ferrata, una cosa per tutti. Saluto Valeria e inizio a salire, oggi mettono tantissima pioggia, quindi bisogna sbrigarsi, la salita è tanta e la strada pure. Punto di arrivo è il rifugio Mantova posto a 3535m subito sotto la cima, ma per arrivarci affronto prima tanto vento, poi tanta pioggia infine una bella tempesta di neve, e già nevica e anche forte, con tutte queste difficoltà metto la quarta e salgo come uno stambecco, non voglio arrivare al rifugio tutto fradicio. Il Sentiero diventa sempre più bianco ad ogni passo che faccio, non ci sono orme di altre persone questo vuole dire che sono il primo a salire questa mattina, diciamo che un meteo così non favorisce la salita. Curva dopo curva arrivo a vedere una croce, e subito dietro il tetto del rifugio, arrivatooooo, già essere al Mantova mi riempe di gioia, è la mia massima altitudine raggiunta e può solo che migliorare. Entro e appena chiudo la porta inizia a nevicare di nuovo questa volta molto più fine e a vedere dalle previsioni continuerà fino alle 19, questo vuole dire che la cima non è sicura e nemmeno la discesa. Così decido di restare a dormire in rifugio, una sfida dormire a questa altitudine, così testerò la mia capacità di restare ad altitudini elevate per tante ore. Dopo cena si sale nei cameroni e c’è chi si imbottisce di aspirine per prevenire il mal d’altitudine, io provi a fare senza. La notte passa senza nessun problema e dopo aver fatto colazione si parte per raggiungere la cima, anche se ci sono nuvole basse è un’emozione incredibile. Sono a 3645m, a 3645m!!!!!! Il punto più alto che abbia mai raggiunto, è la cima più alta che farò nel sentiero italia. Adesso bisogna scendere, prima però voglio andare a vedere un piccolo museo della Guerra completamente ghiacciato, costruito all’interno della montagna. Molto molto bello, ma ora davvero bisogna scendere, sono le 13 e ci vorranno almeno 4 ore per tornare a Pejo, infatti arrivo alle prime case del paese verso le 17, cerco un posto per la tenda e mi rilasso pensando a quello che ho appena fatto.

Pubblicato da thefoodshiker

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